Ogni cosa è illuminata
E’ un film agro dolce, di grande umorismo e poesia. Jonathan Safran Foer è il personaggio che compiendo un viaggio nella memoria ricostruisce la vita del villaggio di Trachimbord, uno dei numerosissimi shtetl bruciati e dimenticati durante la Seconda Guerra Mondiale. Questo luogo ha smesso per sempre di essere geografico sopravvivendo soltanto nell’anima di coloro che ne hanno pazientemente raccolto e conservato, fino a collezionarle, le tracce. Il viaggio di Jonathan parte da una fotografia del nonno ritratto accanto ad una misteriosa Augustine. Ad accompagnare la sua ricerca sarà un altro nipote Alexander Perchov, voce narrante del film, e un altro nonno che scopriremo “sopravvissuto” ed ebreo. Questo viaggio diventa un viaggio simbolico, umoristico ed estremamente poetico, rivelando l’universalità della ricerca della verità e la caratterizzazione della cultura yiddish.