Ala Verde (Armenia).
Trecento anni di inferno.

Inaugurata nel 1775 da un consorzio che vedeva affiancati Francia, Grecia e Armenia la fonderia, che fu costruita ai piedi delle montagne, produce ancora a ritmi serrati il pregiato metallo, arrivando a fonderne circa 70.000 tonnellate ogni anno.

Il prodotto, accumulato in alti cumuli dentro a grandi magazzini, arriva da varie miniere armene, e si presenta come un granulato di colore scuro, ad alto contenuto di rame ottenuto per flottazione.

Il concentrato di rame viene immesso nel primo altoforno, dove viene separata la percentuale di ferro da quella di rame. Poi viene di nuovo messo nel forno, ad altissima temperatura, e qui viene aggiunta una parte di quarzo, che permette un ulteriore purificazione.

Quando il minerale di rame è ritenuto sufficientemente puro, viene riversato in enormi crogiuoli dai quali viene colato negli stampi. Una volta raffreddato il rame si presenta in pesanti lingotti, pronti per essere inviati agli acquirenti.
Il rame prodotto alla fonderia di Ala Verde è di ottima qualità e viene esportato al 90%, e quasi il 85 % degli abitanti in età lavorativa della cittadina sono impiegati nella miniera o lavorano in qualche modo in attività collegate a questa produzione.

