Moldavia.
Una popolazione che vuole sentirsi libera.

Una pianura cosparsa di vitigni e piccoli centri rurali di casupole malandate con il tetto in eternit come standard, e una vivace capitale che cerca di guardare a occidente; ecco la Moldavia.

Il nome Moldavia è il nome che sentiamo più spesso; in realtà questo paese si chiama anche Moldova: quest’ultimo è il nome che i suoi abitanti preferiscono, essendo Moldavia quello di origine russa. Lo stesso succede con la lingua: è il rumeno, ma loro preferiscono chiamarlo “lingua moldava”.

La popolazione ha dovuto combattere molto per conquistare la sua indipendenza, soprattutto dalla Russia, a partire dal 1990 con le prime elezioni parlamentari dove si arrivò alla Repubblica Socialista Sovietica Moldava e infine all’odierna Repubblica della Moldavia il 24 agosto 1991, anno in cui conquistarono l’indipendenza.

All’interno del territorio sono presenti tuttavia due regioni semi-autonome; la Gagauzia e la Transnistria, terre controllate di fatto da Mosca e totalmente filorusse.

Il fatto non è stato politicamente rilevante fino al crollo dell’Unione Sovietica, e quando nel 1991 la Moldavia ha proclamato la sua indipendenza, Gagauzia e Transnistria fecero lo stesso.
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