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Mumbai (India).

Il grande business del riciclaggio.

La percentuale di rifiuti qui recuperati è di fatto superiore a quella dei paesi più avanzati del mondo: l’80% della plastica consumata e gettata dagli oltre 20 milioni di abitanti di Mumbai raggiunge Dharavi per essere recuperata. Questi dati sono incredibili specialmente se confrontati con i numeri di altri paesi, come ad esempio il 39% della Gran Bretagna, il 36% dell’Irlanda e il 37% dell’Italia. In Europa solo Austria e Germania si avvicinano al 50%.

A Dharavi le infinite tonnellate di scarti prodotte dalla grande metropoli di Mumbai, ma anche da altre città dello stato, trovano nuova vita. Sono centinaia di migliaia gli “agenti” che si occupano di recuperare dai rifiuti i prodotti riciclabili come alluminio, carta, vetro ma soprattutto plastica. Questi instancabili lavoratori fanno la spola dalle discariche allo slum decine, centinaia, migliaia di volte nel corso di ogni anno, trasportando con camion, carretti, animali, ciclorisciò oppure direttamente sulle spalle enormi sacchi contenenti i preziosi scarti di una società più benestante, così benestante che potrà acquistarli di nuovo e ancora di nuovo.

Un controllore è sempre presente in ogni stanza, seduto più in alto per osservare meglio l’operato delle donne, spesso originarie dei villaggi o delle periferie cittadine. Tutte lavorano 12-14 ore al giorno, sette giorni alla settimana, per circa 1000 rupie mensili, poco più di 13 euro. Un affitto nello slum costa almeno 1500 rupie al mese, per cui nessuna di loro può permetterselo. Quindi dormono qui, dove lavorano, mediamente per dieci mesi all’anno.

La plastica più comune, quella di colori misti, è la meno pregiata e viene pagata circa 30-40 rupie al chilo. Ma il vero business è il materiale puro, monocolore, che si riesce a vendere anche a 80 rupie. Ma soprattutto il vero affare è la plastica bianca pura, che deve essere ripulita per mezzo di centrifughe. Molti contraggono lunghi debiti per acquistare queste macchine, perché hanno capito che investire nella tecnologia conviene. Questa plastica, che qui chiamano oro bianco, è pagata fino a 120 rupie al chilogrammo.

Puoi trovare la versione integrale di questo reportage su:

OASIS – Rivista di cultura ambientale – n. 218
People at work- volume edito da White Star – National Geographic
Proiezione – Incontro “People at work”

Puoi controllare se la presentazione di questo reportage è programmata sul nostro CALENDARIO PROIEZIONI