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Giappone.

Luci rosse e occhi a mandorla.

Ovunque a Kabuchicho spiccano gli hostess club e, recentemente, gli host club. La richiesta femminile, infatti, aumenta ogni giorno, ed ecco lampeggiare nei vicoli dello storico quartiere rosso di Tokyo insegne composte da decine di fotografie, tutte simili, di ammiccanti toy boy.

Sebbene in Giappone la prostituzione sia illegale dal 1956 alcune zone, come appunto kabuchicho, sembrano godere di una esenzione particolare. L’industria del sesso giapponese, grazie anche all’influenza dello shintoismo che ha liberato dal senso del peccato le coscienze di questo paese, prolifera anche diversificando le proprie offerte.

Basti pensare ad alcuni esclusivi fetish bar nei quali si pratica ad esempio il kinbaku, l’antica arte erotica delle legature. I giapponesi amano da sempre il bondage, per via dell’alto contenuto estetico di questa pratica, che ritualizza una cura estrema per il dettaglio, elevandola ad espressione artistica.

Nei diffusissimi Cosplay bar il sesso è invece contemplativo, in tutte le declinazioni possibili. E’ possibile ad esempio indicare quale costume devono indicare le ragazze, e spiarle mentre lo indossano. Inoltre, la ragazza permetterà al fortunato avventore di infilare alcune fiches nella apposita fessura delle scarpe. E così facendo mostrerà le mutandine.

Puoi trovare la versione integrale di questo reportage su:

OASIS – Rivista di cultura ambientale – n. 191

Giappone, luci e ombre della terra del sol levante – volume edito da White Star – National Geographic

Proiezione – Incontro “Giappone, luci e ombre della terra del sol levante”

Puoi controllare se la presentazione di questo reportage è programmata sul nostro CALENDARIO PROIEZIONI